RIDER, FATTORINI e…. PONY EXPRESS – LE PRIME VERE ‘CONSEGNE ESPRESSE’.
FIORI DI GAIA
Ormai da tempo, Fiori di Gaia offre il suo servizio di consegna a domicilio, per ora solo su Roma e spedisce il Meglio dalla Madre Terra in tutta Italia, con il nostro Corriere Espresso partner.
Come vi diciamo quando ci sentiamo su Whatsapp: “Ti avviso quando il rider/il pony parte dal magazzino”.
La parola ‘rider’ è entrata nell’uso comune dell’italiano parlato da qualche anno. Per ‘rider‘ si intende chi effettua consegne espresse per lavoro. Prima della gig economy, però, si chiamavano ‘Pony Express‘.
La parola ‘Pony Express‘ è un po’ più vecchiotta, e almeno per quanto riguarda la lingua italiana, ha trovato diffusione a partire dagli anni ’80.
Prima ancora, negli anni ’70 si chiamavano ‘fattorini‘ e non erano dipendenti di società di trasporto conto terzi: erano dipendenti di attività commerciali che svolgevano consegne SOLO per l’attività che li avevano assunti.
Nei primi anni ’80 nascono le società organizzate che svolgono questo servizio ‘conto terzi’, ovvero per un’azienda cliente che si avvale di baldi giovani in sella a Sì, Ciao, Specialini e moto Enduro per le proprie consegne. Molti di voi ricorderanno Jerry Calà a bordo di una Vespa Special bianca, che sfreccia per le strade di Roma con il nome in codice ‘BELVA’. Era il 1986 e questa commedia, un vero e proprio spottone commerciale per le società di consegne espresse, spopolava nelle sale.
Tra le scene memorabili, sicuramente va menzionata quella dove Agostino ‘Belva’ Brachetti tenta una consegna in sella a un cavallo bianco. Proprio come gli autentici Pony Express, i ‘corrieri‘ del leggendario west, dai quali prende il nome il servizio.

LA PRIMA CONSEGNA
Era il 3 aprile del 1860, e mentre negli Stati Uniti orientali l’Unione si preparava alla sanguinosa Guerra Civile contro la Confederazione, nello stato (all’epoca) di confine del Missouri, dalla città di St. Joseph, era partito il primo Pony Express con la prima spedizione. Destinazione San Francisco, ovvero dall’altra parte del selvaggio west.
Dalla stessa San Francisco, e da Sacramento California, lo stesso giorno e quasi alla stessa ora, erano partiti invece i corrieri per la consegna espressa per la tratta opposta: dalla California a St. Joseph Missouri.
Le spedizioni erano organizzate dalla Central Overland California and Pikes Peak Express Company, di William H. Russell, Alexander Majors, e William B. Waddell.
Dopo 13 giorni di viaggio, il 13 aprile del 1860, all’indirizzo di destinazione, a San Francisco, una piccola folla accolse il corriere, era un evento storico!
Il corriere portava solo una lettera, niente pacchi, ma all’epoca il telegrafo transcontinentale non era ancora attivo, e le comunicazioni tra le East e la West Coast impiegavano circa 30/40 giorni ad arrivare a destinazione.
UN SERVIZIO A CINQUE STELLE
Prima del Pony, la corrispondenza tra le due coste degli States faceva un giro lungo lungo: dall’indirizzo di partenza, lettere e pacchi venivano inviati via mare a Panama, costa atlantica.
Qui, lettere e pacchi venivano sbarcati, e trasportati dall’altra parte del paese, sulla costa pacifica, dove venivano imbarcate e portate a San Francisco.
Per tutto l’Ottocento, questo era l’unico metodo di passare dall’Atlantico al Pacifico. Il Canale di Panama infatti fu terminato nel 1914 e inaugurato solo nel 1920.
Torniamo ai nostri Pony Express: abbiamo visto come la prima ‘consegna espressa‘ percorse all’incirca 3.200 Km in 10 giorni, e abbiamo ora un’idea di quanto tempo impiegava invece il servizio postale navale con ‘scavallo’ a Panama. È comprensibile quindi che da subito, il Pony Express acquisì una fama transcontinentale ed entrò a pieno titolo nell’elenco dei miti fondanti dell’immaginario della conquista del West.
PERCHÉ ‘PONY’ EXPRESS
I ‘rider’ del Pony Express venivano reclutati tra giovani uomini non più pesanti di 55kg, perché la compagnia sceglieva solo cavalli di taglia piccola (quindi non esattamente dei ‘pony’) come mezzo di trasporto e il peso del cavaliere non doveva in nessun caso influire sulla velocità di crociera del proprio destriero. Il percorso del viaggio era scandito da 190 tappe. 190 stazioni predisposte dalla compagnia Central Overland California and Pikes Peak Express Company, a distanza di circa 12/16km l’una dall’altra; questa è infatti la distanza massima giornaliera che un cavallo può fare al galoppo. Il corriere si fermava a ogni tappa e cambiava destriero. Ogni 10 tappe, il corriere incontrava un collega che gli avrebbe dato il cambio, prendendo in carico il ‘mochila‘: la mitica sacca contenente le lettere da recapitare. Il corriere espresso posizionava il mochila sopra la sella del destriero e la teneva ferma con il proprio peso.
Oltre al mochila, i corrieri portavano con sé poche cose: una Bibbia, una borraccia per l’acqua e un corno, che i corrieri stessi suonavano per avvertire i gestori delle stazioni che stavano arrivando e che bisognava preparare in fretta una nuova cavalcatura fresca.

CHI ERANO I RIDER DI ALLORA
Recita così un famoso annuncio di lavoro pubblicato nel 1860 dalla Central Overland California and Pikes Peak Express Company.
“Cercasi collaboratori: uomini di giovane età, di peso contenuto, secchi e asciutti ma duri. NON OLTRE I 18 anni. Il candidato ideale sa cavalcare bene ed è pronto a rischiare la vita quotidianamente. Si prediligono orfani.”
La società aveva all’incirca 80 corrieri. Si trattava ovviamente di un impiego faticoso e a volte anche molto pericoloso, ma ben pagato per l’epoca: 25$ a settimana. Il Pony più famoso fu sicuramente William Cody, aka Buffalo Bill. Aveva solo 15 anni quando nelle pianure degli States occidentali, il giovane Cody incontrò degli agenti della compagnia, affascinato li seguì per un tratto e chiese, ed ottenne, un contratto di lavoro. Dopo le prime tratte brevi, Cody venne trasferito da una stazione all’altra, finché nel Wyoming, durante una consegna stabilì il record di tratta non-stop dalla stazione di Red Buttles a quella di Rocky Ridge andata e… anche ritorno, quando a Rocky Ridge trovò alla stazione Pony Express il suo collega del cambio assassinato. 518 km senza cambio, in 21 ore e 40 minuti, per altro in una delle tratte più pericolose di tutto il percorso.
QUANTO COSTAVA LA SPEDIZIONE?
Spedire una lettera da New York a San Francisco era roba per pochi, considerando che per una lettera del peso di circa 14 grammi, il costo era di 5$ (circa 140$ di oggi).
Poco prima della chiusura del servizio, il costo era arrivato a 1$, che sono comunque 28 dollari di oggi…

LA FINE DEL SERVIZIO PONY EXPRESS
La compagnia di Russell, Majors, e Waddell aveva speso molto per il marketing, come si direbbe oggi. Aveva pubblicizzato, sopratutto sulla West Coast che sentiva maggiormente la necessità del servizio, le prime corse, trasformandole in eventi. La compagnia era riuscita a creare una sorta di alone mitologico intorno alla figura del ‘corriere’ e persino del mochila, che, si diceva, i ‘rider’ avevano l’ordine di difendere anche a costo della vita.
La Central Overland California and Pikes Peak Express Company era riuscita anche nell’impresa più importante: dimostrare che era possibile e reale organizzare un collegamento postale tra gli Stati dell’East Coast e del Midwest e la California.
L’obiettivo di Russell, Majors, e Waddell era firmare un contratto con lo Stato per farsi affidare il servizio pubblico di distribuzione della posta ma nonostante i loro sforzi, non riuscirono nel loro intento. Nel marzo del 1861, già in piena Guerra Civile, la Butterfield Overland Mail Stageline con le sue diligenze firmò il contratto con lo Stato Federale. Qualche mese dopo, proprio la Guerra Civile costrinse la Butterfield Overland Mail a chiudere i battenti.
La compagnia di Russell, Majors, e Waddell che era economicamente in perdita e contava di cominciare a generare profitti proprio dopo la stipula del contratto con le Poste US, dovette chiudere la tratta St. Joseph-SanFrancisco-Sacramento nel marzo del 1861. Continuò a operare ma solo sulla tratta Salt Lake City (Utah) – Sacramento (California) e per pochi mesi: il servizio venne definitivamente chiuso il 26 ottobre del 1861.
Non per la Guerra Civile, ma perché due giorni prima, il 24 ottobre 1861, la linea transcontinentale del telegrafo aveva raggiunto proprio la Capitale dello Utah, dalla quale il telegrafo arrivava finalmente in California. In 18 mesi, la Central Overland California and Pikes Peak Express Company era entrata nella leggenda.
I NUMERI DEL MITO:
7 Stazioni Pony Express attaccate
16 corrieri e responsabili stazione uccisi in servizio
18 mesi di servizio
80 corrieri assunti
100 dollari al mese lo stipendio di un corriere
150 cavalli rubati
190 stazioni
250 lettere consegnate e ancora esistenti
400 tra impiegati e responsabili stazione
35.000 lettere consegnate
90.000$ di incassi
200.000$ di spese
2 comments on “Fiori di Gaia, il mito Pony Express e le prime ‘consegne espresse’”
Mirko
Un servizio attivo per soli 18 mesi… potere del marketing! Hahha
Antonio
Buffalo Bill… mitico!