L’olio di CBD è un estratto della pianta di cannabis che sta riscuotendo sempre più successo in campo terapeutico per le sue straordinarie qualità.
L’estratto concentrato sfrutta al massimo potenziale le virtù della pianta di cannabis: non solo i diversi cannabinoidi prodotti da foglie e fiori, l’olio può contenere l’intero fitocomplesso della pianta, compresi terpenoidi, aminoacidi e acidi grassi (come gli antitumorali omega-3 e omega-6).
Diversi studi stanno valutando l’efficacia dell’olio di CBD su patologie quali gli stadi ansiolitici (soprattutto quelli indotti dall’uso prolungato nel tempo di farmaci convenzionali), l’epilessia (con particolare riferimento all’attenuazione delle convulsioni e della violenza degli attacchi, soprattutto nei bambini) o la riduzione del dolore in chemio e radioterapia.
Facciamo subito un chiarimento doveroso: olio di canapa e olio di CBD non sono la stessa cosa. Capita spesso di sentire parlar dell’uno o dell’altro senza fare distinzione. La differenza essenziale sta nell’origine del prodotto e quindi anche nelle proprietà e nell’uso possibile: mentre l’olio di semi di canapa viene estratto tramite la pressatura a freddo dei semi della pianta, molto ricchi (quasi al 30%) di grassi acidi e di valori energetici (circa il 25% di proteine rispetto alle calorie totali), l’olio di CBD viene estratto dalle foglie e dai fiori della pianta adulta. Il CBD, infatti, come gli altri cannabinoidi, viene prodotto dai tricomi e si concentra nella patina resinosa che ricopre le gemme della pianta di cannabis al termine del suo ciclo di fioritura.
Diversi i metodi d’estrazione: a quelli più “invasivi” e industriali (che prevedono l’uso di solventi come il propano e il butano) si cominciano a preferire quelli più naturali (come l’uso di altri olii vegetali quali quello d’oliva o lo stesso olio di semi canapa come vettori oppure il metodo con CO2, molto più costoso e complesso che sfrutta pressione e temperature elevate per ottenere prodotti ad alto grado di purezza) che, oltre a sposare al meglio la filosofia green che sta accompagnando la riscoperta della cannabis, estraggono tutti i componenti e i nutrienti della canapa, non solo i cannabinoidi.
Nella prima fase di estrazione, l’olio può arrivare a contenere concentrazioni di CBD anche superiori al 20%; tuttavia ad un così alto valore del cannabinoide autorizzato per Legge corrisponde anche un valore di THC, il principio psicoattivo della cannabis, ben oltre i limiti legali (tra lo 0,2 e lo 0,6% in Italia). Per rendere commerciabile la soluzione, quindi, i produttori diluiscono l’estratto con alcool, per produrre tintura di olio di CBD, o con olio alimentare per produrre l’estratto di olio naturale.
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